Avolte anche una piccola mossa salva una vita.

 

Vi sarà capitato di vedere dei cani al cui guinzaglio è legato un nastrino giallo. Non si tratta dell’ultima tendenza per cani alla moda, bensì di un importante codice che indica che il cane ha bisogno di spazio.

Il codice giallo
Un nastrino, una bandana o qualsiasi altro elemento di colore giallo legato al guinzaglio di un cane funziona come segnale di pericolo per i proprietari degli altri cani.
Significa infatti che questo cane è particolarmente sensibile e per questo motivo è preferibile lasciargli spazio e attendere che si allontani prima di avvicinarsi con il proprio cane.

Cani in giallo
Un cane può aver bisogno di indossare un accessorio giallo per disparati motivi.
Può essere ad esempio malato, convalescente, in calore, anziano, stanco, impaurito, poco socievole o reduce da una brutta esperienza con un altro cane.
Tutti questi stati possono infatti renderlo particolarmente sensibile all’impatto con un suo simile.

Un nastrino giallo per prevenire le risse
Un nastrino giallo indica che un cane non può stare troppo vicino a un altro cane, per questo è particolarmente utile per prevenire le risse.
Se avrete l’accortezza di addobbare il guinzaglio del vostro cane con un nastrino giallo, eviterete risse e altri piccoli incidenti quando siete a spasso con il vostro amico a quattro zampe.
Darete così il tempo ai passanti che sono a conoscenza di questo codice di allontanarsi o aspettare che vi allontaniate, lasciando così al vostro cane lo spazio di cui necessita.

Si tratta di un piccolo gesto di rispetto per il vostro cane e per gli altri: non trascuratelo!


Cibi sconsigliati:



Colpo di Calore:

L ipertermia un termine che descrive un aumento eccessivo della temperatura corporea.                                      Tale incremento si verifica in genere come risposta ad un infiammazione nel corpo o ad un ambiente caldo. Quando un cane si espone ad alte temperature, si puo verificare un colpo di calore.

Il colpo di calore una condizione molto grave che richiede cure mediche immediate.                                                                                                                                                                                 Una volta che i sintomi del colpo di calore sono stati individuati, c e davvero poco tempo per intervenire, minuti preziosi che possono evitare gravi conseguenze e addirittura la morte.                                                                             I cani non sudano attraverso la pelle come gli esseri umani, ma manifestano la sensazione di caldo principalmente ansimando e sudando dai piedi e dal naso.

Se un cane non puo espellere efficacemente il calore, la temperatura interna del corpo comincia a salire.

Una volta che la temperatura del cane raggiunge il limite, i danni al sistema cellulare del corpo e agli organi possono diventare irreversibili.

Purtroppo, troppi cani sono vittime di colpo di calore quando si sarebbe potuto evitare.

Imparate a riconoscere i sintomi del colpo di calore e ad evitare che questo succeda al vostro cane.

Aumento della temperatura rettale.

Il cane ansima affannosamente.

Le gengive sono di un colore rosso scuro.

Le mucose di gola e bocca sono secche.

Il cane in posizione supina e non vuole o non riesce ad alzarsi.

Il cane sviene e perde coscienza. saliva densa. Vertigini o disorientamento.

Cosa fare se si sospetta un colpo di calore.

Se avete anche il minimo sospetto che il vostro cane stia subendo un colpo di calore, necessario intervenire immediatamente.

In primo luogo, spostate il cane lontano da fonti di calore e al riparo dal sole immediatamente.

Iniziate il raffreddamento del corpo del vostro cane ponendo stracci bagnati freschi in particolare alle zampe e intorno alla testa.

Non usate mai ghiaccio o acqua molto fredda.

Il freddo estremo puo causare il restringimento dei vasi sanguigni e l ipotermia.

Offrite al vostro cane acqua fresca, ma non forzate l acqua nella bocca.

Telefonate o recatevi dal vostro veterinario subito, anche se il vostro cane sembra stia gia meglio.

I danni interni potrebbero non essere evidenti ad occhio nudo, quindi un esame completo deve essere sempre necessario.

Ci sono molti modi per prevenire il colpo di calore:

Non lasciate mai il cane solo in macchina in una giornata calda, indipendentemente dal fatto che i finestrini siano aperti.

Anche se la temperatura fuori non risulta molto alta, l interno della vettura si comporta come un forno la temperatura puo salire a livelli pericolosamente alti in pochi minuti.

Evitate di fargli fare esercizio fisico intenso nei giorni caldi.

Oppure, optate per zone d'ombra.

Mettete acqua fresca a disposizione del cane in ogni momento.

Alcuni tipi di cani sono piu sensibili al calore, in particolare i cani obesi e le razze brachicefalo come i Bulldogs.

Usate estrema cautela quando questi cani sono esposti al calore.

Alcuni cani possono riprendersi completamente dal colpo di calore, se viene trattato con sufficiente anticipo.

Altri subiscono un danno permanente agli organi e richiedono trattamenti farmacologici per tutta la vita.

Purtroppo, molti cani non sopravvivono al colpo di calore.

La prevenzione risulta dunque la chiave per mantenere il vostro cane al sicuro durante la stagione torrida.


Leishmaniosi:

La leishmaniosi animale è una malattia sostenuta da parassiti appartenenti ai protozoi. L'agente principale della leishmaniosi nelle aree mediterranee è la Leishmania infantum un parassita in grado di colpire soprattutto il cane, ma spesso anche gli esseri umani.


Vie di contagio

La leishmaniosi viene veicolata in Europa dalla puntura del Phlebotomus papatasi, comunemente chiamato pappatacio, insetto simile alla zanzara, mentre nel nuovo mondo è trasmessa da flebotomi del genere Lutzomyia. Il pappatacio colpisce principalmente da maggio ad ottobre e preferibilmente dal tramonto all'alba. È presente in tutto il mondo, tranne, a quanto pare, in Australia, ma principalmente si trova in aree vicino al mare o nelle zone tropicali.

Le numerose segnalazioni degli ultimi anni di casi di leishmaniosi canina provenienti da aree tradizionalmente ritenute indenni (anche dell'Italia settentrionale), debbono portare alla conclusione che - in pratica - non esistono zone, comunemente abitate, che possano essere considerate completamente sicure. Infatti se fino al 1989 il Nord Italia era considerato praticamente indenne dalla leishmaniosi canina, oggi esistono dei focolai accertati in Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte ed altri probabili in Trentino, Alto Adige (2013) e Lombardia (Natale, 2004). In Piemonte sono state accertate tre differenti aree in cui la leishmaniosi canina è endemica (Torino, Ivrea, Casale Monferrato), con una sieroprevalenza che va dal 3,9% al 5,8%.

È stato identificato anche un possibile focus instabile in Valle d'Aosta: in quest'area montuosa non erano mai stati segnalati flebotomi in precedenti stazioni di cattura. In queste aree la colonizzazione può essere avvenuta spontaneamente dalle zone costiere o in seguito agli aumentati movimenti di persone dalle aree mediterranee in cui abbondano i flebotomi.

In queste aree del Piemonte e della Valle d'Aosta la presenza stagionale dei flebotomi va dalla seconda metà di maggio a settembre. In base ad analogie climatiche e caratteristiche ambientali si può anche prevedere che la diffusione della malattia s'estenderà nel prossimo futuro ad altre zone dell'Europa centrale.

Questa malattia colpisce il cane punto dall'insetto infetto e porta a sintomi piuttosto gravi.

Un cane risultato positivo al test può tuttavia vivere per molto tempo prima di manifestare sintomi, ma può comunque diffondere la malattia.

La leishmaniosi, inoltre, è un'antropo-zoonosi, cioè una malattia trasmissibile, in alcune particolari condizioni, anche all'uomo (vedi leishmaniosi umana).
Molto importante è tenere presente che la leishmania non viene trasmessa direttamente da cane a cane o da cane a persona: il protozoo infatti, per diventare infettante, deve prima compiere nel pappatacio una parte del proprio ciclo biologico. La vicinanza o il possesso di un cane infetto comportano dunque un rischio epidemiologico per l'uomo del tutto risibile, visto che in una zona endemica saranno molti milioni i pappataci infetti potenzialmente in grado di pungere.

Sintomi

La leishmaniosi può manifestarsi con una serie di sintomi che possono presentarsi assieme o singolarmente. Alcuni animali possono presentare prevalentemente la sintomatologia cutanea della malattia, in altri vengono colpiti gli organi interni, altri ancora manifestano sintomi di entrambi i tipi.

La sintomatologia e i segni clinici possono pertanto essere, nei casi non conclamati, multiformi e talvolta difficili da inquadrare.

La sintomatologia "classica" della leishmaniosi comprende:

  • Dermatite secca esfoliativa tipo forfora
  • Perdita di peso in modo più o meno rapido.
  • Alopecia ovvero perdita di pelo intorno agli occhi, sulle zampe, sul dorso.
  • Lesioni alle orecchie le quali perdono pelo e manifestano vere e proprie ulcere sanguinolente.
  • Perdita di sangue dal naso (epistassi) dovuta a ulcere nella mucosa orale, in cui sono presenti i parassiti.
  • Crescita accelerata delle unghie (onicogrifosi).
  • Dolori articolari compreso anche mal di schiena: il cane se ne sta spesso immobile in piedi, tenendo la testa bassa per cercare sollievo.
  • lesioni oculari, dovute a una uveite e iridociclite.
  • A livello viscerale si riscontrano danni renali, in correlazione ai quali compaiono, col procedere della malattia nei successivi gradi di disfunzione renale: polidipsia, poliuria, anoressia, vomito, diarrea, ulcere orali, sino ai segni neurologici e al coma uremico.
Ciclo vitale del parassita Leishmaniosi. Fonte: CDC

Diagnosi

La diagnosi viene effettuata sul sangue, sull'urina, su prelievi citologici di linfonodi, midollo osseo e milza.

Il sangue viene valutato quali-quantitativamente nelle sue componenti cellulari (esame emocromocitometrico), in quelle proteiche plasmatiche (elettroforesi) e dal punto di vista immunologico, alla ricerca degli anticorpi indicanti il contatto col parassita (immunofluorescenza) o del parassita stesso (PCR); dall'esame del siero si ricavano informazioni sulla funzionalità degli organi interni, specie fegato e reni.

L'urina dà informazioni sulla funzionalità renale, valutatone il peso specifico, il contenuto in proteine, le cellule presenti.

Sul midollo osseo, milza ed i linfonodi si ricerca la presenza del parassita tramite esame microscopico e PCR.

Terapia

I protocolli terapeutici sono oggetto di continui studi e verifiche di efficacia ed attualmente alcuni soggetti possono guarire.

Cani che reagiscono molto bene alla cura possono continuare a vivere anni senza più manifestare i sintomi ed alcuni possono negativizzarsi sierologicamente.

Tuttavia sono possibili delle recidive e per questo motivo in genere si effettuano esami di laboratorio periodici.

I farmaci che hanno maggior successo sono quelli a base di antimoniali, come l'antimoniato di metil-glucamina, che è considerata la terapia d'elezione in associazione con un altro farmaco, l'allopurinolo, ma sono attivi parzialmente anche il metronidazolo e alcuni chinoloni. Inoltre la miltefosina, un farmaco usato da anni in medicina umana come chemioterapico, ha mostrato nei primi studi un'efficacia sovrapponibile a quella dell'antimoniato di metil-glucamina.

La miltefosina viene somministrata per via orale nel cibo, al contrario l'antimoniato di metil-glucamina deve essere somministrato per via parenterale prevalentemente sottocutanea.

Numerosi sono i casi di negativizzazione del parassita (leishmanie) con gli attuali protocolli di cura (glucantime-allopurinolo e\0 milteforan-allopurinolo), ma ciò non rende purtroppo l'animale esente da un eventuale ricontagio o reinfestazione.

Profilassi

La profilassi per il cane rivolta alla protezione dagli insetti, avviene tramite l'applicazione sull'animale di prodotti repellenti (in genere piretroidi naturali o sintetici come la deltametrina e la permetrina), contenuti in collari, spray o fiale spot-on da applicare sulla cute, che hanno dimostrato in test e ricerche scientifiche un potere antifeeding sul flebotomo, ospite intermedio.

Poiché il flebotomo vive tra l'erba e colpisce soprattutto di notte, è meglio non far dormire il cane in giardino almeno nelle aree geografiche più colpite dalla malattia.

La lotta ai flebotomi può essere condotta principalmente attraverso due tipi d'intervento: il primo prevede misure di protezione contro la puntura dei flebotomi; il secondo, teso a ridurre significativamente la densità di questi insetti, implica l'uso di insetticidi e/o operazioni di bonifica ambientale atte ad eliminare le cause favorenti il loro sviluppo larvale, in particolare in aree urbane e peri-urbane.

Misure da prendere per la protezione individuale e collettiva in zone endemiche per leishmaniosi, oltre l'uso di repellenti, sono l'utilizzo di zanzariere a maglie molto fitte applicate a finestre e porte e l'evitare di soggiornare all'aperto durante le ore notturne nella stagione calda.

Da aprile 2012 è disponibile in Italia il primo vaccino europeo contro la leishmaniosi canina, sviluppato e commercializzato dall'azienda farmaceutica Virbac.

La prima vaccinazione va eseguita su cani di almeno 6 mesi di età, dopo l'esecuzione di un test rapido per accertare che il cane non sia sieropositivo alla malattia e, in caso di negatività, comprende 3 inoculazioni di vaccino distanziate 3 settimane l'una dall'altra.

Fatto ciò si procede come per tutte le altre vaccinazioni con un richiamo annuale.

La leishmaniosi nei canili sanitari e rifugi

I cani che risiedono nei canili situati in zone endemiche, dove la malattia è presente, possono plausibilmente essere più facilmente contagiati poiché risiedendo all'aperto possono essere più facilmente infettati dagli insetti vettori (Phlebotomuns spp. (P. perniciosus, P. perfiliewi e P. major)). Inoltre i cani infetti possono fungere da serbatoi di infezione e trasmetterla ai soggetti sani sempre tramite l'azione degli insetti vettori.

Quindi i cani che risiedono in canili situati in zone endemiche hanno una maggiore probabilità di venire a contatto con la leishmania. Questo vale sia per i cani che risiedono indefinitamente in canili rifugio, sia per i cani che risiedono anche temporaneamente per brevi periodi in canili privati ma in periodo estivo (i flebotomi vettori sono attivi a temperature superiori a 25 °C).

Per questo motivo, e per ridurre la possibilità di infezione e di trasmissione della malattia, è necessario che nei canili si effettui un efficace controllo degli insetti vettori ed è necessario anche trattare gli animali infetti.

È provato che il trattamento dei soggetti infetti riduce la possibilità che possano essere serbatoi di infezione.

Nei canili il controllo degli insetti vettori può essere effettuato tramite programmi di disinfestazione ambientale e trattamento di tutti i soggetti con sostanze repellenti.

Anche l'uso di griglie elettriche per la cattura degli insetti può ridurre il numero totale degli insetti vettori di leishmaniosi.

In alcuni casi è anche possibile isolare temporaneamente i cani infetti in box muniti di zanzariere in attesa che la terapia farmacologica riduca la possibilità che possano fungere da serbatoi.


Displasia


Per displasia si intende l'anormale sviluppo cellulare di un organo o tessuto, consistente generalmente in una perdita dei meccanismi di controllo con sostituzione delle cellule mature con cellule immature. Può essere una condizione che predispone al processo neoplastico.

Descrizione

Il tessuto displastico presenta cambiamenti nella velocità di riproduzione dei suoi elementi cellulari, la quale sfugge a sistemi di controllo. Non si tratta di cellule tumorali, siano esse benigne o maligne, ma di cellule che hanno subito un cambiamento, in seguito ad esposizione ad un agente, sia esso fisico (radiazioni), chimico (idrocarburi aromatici e altre sostanze) o biologico (virus oncogeno).

Il processo displastico può essere reversibile; le cellule displastiche possono tornare alla loro condizione di cellule normali, mentre una cellula tumorale trasformata non può farlo più; si dice infatti che essa è ormai una cellula "iniziata" che attende soltanto un agente promovente o co-cancerogeno per la comparsa della malattia neoplastica vera e propria.

Le cellule displastiche sono cellule uguali alle altre cellule normali sotto l'aspetto differenziativo, pur cambiando qualcosa a livello morfologico; un esempio è la perdita della distinzione tra i poli della cellula (polo basale e polo apicale).

Quando la cellula perde le sue peculiarità morfologiche del tessuto da cui deriva e risulta trasformata irreversibilmente, allora si ha una cellula neoplastica a tutti gli effetti. In un certo senso si può dire che la cellula neoplastica maligna riassume le peculiarità della cellula displastica (proliferante) e della cellula anaplastica (indifferenziata).

Classificazione

In base alla densità di cellule displastiche in un tessuto, la displasia si divide in:

  • Lieve
  • Moderata
  • Grave

Esempio: displasia dell'epitelio della cervice uterina

  • CIN I, displasia lieve
  • CIN II, displasia moderata
  • CIN III, displasia grave

Animali in viaggio

 

Le vaccinazioni

 

Anche se in Italia non è obbligatorio il certificato di vaccinazione antirabbica (però in alcune regioni è richiesto) è consigliabile, quando viaggiamo in compagnia del nostro animale, portarsi dietro il libretto sanitario (rilasciato dal proprio veterinario) sul quale sono registrate tutte le vaccinazioni.

Se viaggiamo in Europa, Usa o Canada dobbiamo munirci di un Certificato internazionale di Origine e Sanità rilasciato dalla ASL o da un veterinario ufficialmente autorizzato.                                                                                              

Il certificato dovrà attestare che:

1)   il cane è stato vaccinato contro la rabbia da meno di undici mesi e più di venti giorni;

2)   il cane è stato visitato il giorno del rilascio del certificato e riconosciuto

clinicamente sano.

Questo certificato è valido per 30 giorni dalla data del rilascio. In alcuni Paesi vigono norme ancora più severe sulle quali si possono avere informazioni dettagliate rivolgendosi direttamente al servizio veterinario.                               

Spesso sono anche previsti dei periodi di quarantena, di durata variabile da Paese a Paese, in cui l'animale viene separato dal padrone e tenuto presso

un'apposita struttura sanitaria.

 

Automobile

 

L'art. 169 del Nuovo Codice della Strada consente di trasportare liberamente in auto un solo

cane, purché non costituisca pericolo o intralcio per il conducente dell'auto (quindi deve stare comunque sul sedile posteriore).                                                                                    

È consentito inoltre il trasporto di un numero superiore di

animali se questi vengono custoditi nel vano posteriore dell'auto appositamente diviso da una rete o da altro mezzo analogo; oppure tenendo gli animali (se di piccola taglia) negli appositi "contenitori da trasporto".

Questo è quanto afferma la normativa vigente.

È comunque indispensabile, prima di affrontare lunghi spostamenti, cercare di abituare il nostro cane a viaggiare in auto assieme a noi.                                 

Prima di partire il cane deve essere a stomaco

vuoto e non dimenticarti di portare una ciotola e una abbondante scorta di acqua.                                                                                                                    

Quando si viaggia assicurati che il finestrino sia leggermente abbassato in modo da far circolare l'aria, ma non lasciamo che metta la testa fuori perché un colpo d'aria potrebbe causargli una fastidiosa otite.

Dovrai inoltre effettuare frequenti soste (al massimo ogni due ore) in modo che possa sgranchirsi le zampe e dissetarsi.

Non lasciarlo mai chiuso in auto durante una giornata calda perché, anche se i finestrini sono abbassati, basta poco tempo perché la temperatura all'interno raggiunga i 40 gradi all'ombra e i 60 gradi al sole.

Quando hai raggiunto il luogo delle nostre vacanze può essere utile avere dei ragguagli sugli spostamenti brevi da effettuarsi con mezzi pubblici.                        

Per i trasporti urbani comunali (autobus, metropolitana) i regolamenti variano da un comune all'altro.                                                                                                   

Se è consentito l'accesso ai cani,

può essere chiesto, o meno, il pagamento del biglietto e l'animale dovrà essere al guinzaglio e munito di museruola a paniere. In ogni caso non sono ammessi più di due cani contemporaneamente.                                                         

Per quanto concerne lo spostamento in taxi non esistono regole generali per il trasporto di animali per cui è a discrezione del conducente accettare il cane a bordo.                                                                                                                     

Per questo è consigliabile segnalare la presenza di animali al centralino al momento della richiesta della vettura in modo che la stessa compagnia provveda ad inviare un taxi che accetta di trasportare animali.

Viaggi nella Comunità Europea

Movimentazione dei cani, gatti e furetti, al seguito dei viaggiatori, dall’Italia verso gli altri Paesi dell’Unione Europea

Dal 1° ottobre 2004 è in vigore la nuova normativa sanitaria dell’Unione Europea che disciplina la movimentazione tra i Paesi membri dell’Unione europea dei cani, gatti e furetti, nonché l’introduzione e la reintroduzione di tali animali, provenienti dai Paesi terzi, nel territorio comunitario.

La nuova normativa comunitaria riguarda la movimentazione, senza alcun fine commerciale, degli animali accompagnati dal loro proprietario o da una persona fisica che ne assume la responsabilità per conto del proprietario durante il movimento.

La movimentazione degli animali da compagnia al seguito dei viaggiatori, dall’Italia verso gli altri Paesi dell’Unione europea, è possibile alle seguenti condizioni.

Gli animali da compagnia che viaggiano al seguito dei proprietari o responsabili verso uno Stato membro dell’Unione europea, diverso dalla Gran Bretagna, Irlanda, Svezia e Malta, devono essere muniti del passaporto comunitario individuato dalla decisione 2003\803\CE

della Commissione del 26 novembre 2003 e identificati tramite un tatuaggio chiaramente leggibile o un microchip in relazione a quanto previsto al riguardo dalla normativa nazionale del Paese membro di destinazione.

Il passaporto, rilasciato dal Servizio Veterinario Ufficiale, deve attestare l’esecuzione della vaccinazione antirabbica e, se del caso, di una nuova vaccinazione antirabbica in corso di validità.                                                          

Inoltre, per la movimentazione verso la Finlandia degli animali da compagnia è necessario il trattamento preventivo per l’echinococco, che deve essere effettuato massimo 30 giorni prima dell’arrivo in Finlandia degli animali.                  

In relazione a questo particolare aspetto ulteriori informazioni possono essere acquisite dal sito del Ministero dell'Agricoltura e Foreste della Finlandia.                                                                                                                                                                       Si consiglia, inoltre, a chi intendesse viaggiare con il proprio animale da

compagnia di età inferiore ai 3 mesi e non vaccinato nei confronti della rabbia, di rivolgersi preventivamente all’Ufficio Consolare del Paese membro verso il quale si desidera portare l’animale, al fine di assicurarsi se il Paese di destinazione consenta l’introduzione nel proprio territorio di cani, gatti e furetti di età inferiore ai 3 mesi e non vaccinati nei confronti della rabbia; qualora ciò sia consentito l’animale deve essere munito comunque di un passaporto e

deve aver soggiornato dalla nascita nel luogo in cui è nato, senza entrare in contatto con animali selvatici che possano essere stati esposti all’infezione del virus della rabbia, oppure deve essere accompagnato dalla madre da cui è ancora dipendente. I cani e i gatti movimentati al seguito dei viaggiatori verso la Gran Bretagna, l’Irlanda, la Svezia e Malta,

devono essere muniti del passaporto comunitario individuato dalla decisione 2003\803\CEE del 26 novembre 2003 e identificati esclusivamente tramite un microchip.

Nel passaporto dell’animale deve essere attestata , da parte del veterinario ufficiale o autorizzato dall’Autorità competente, l’esecuzione :

• della vaccinazione nei confronti della rabbia e, se del caso, di una nuova vaccinazione in corso di validità;

• l’esecuzione presso un Laboratorio riconosciuto dalla Commissione  

  europea della titolazione(esame del sangue), con esiti favorevoli (titolo pari

  o superiore a 0,5 UI|ml ), degli anticorpi neutralizzanti nei confronti del virus

  della rabbia; si precisa che il campione di sangue per l’esecuzione della

  titolazione deve essere prelevato dall’animale, da parte di un veterinario,

  dopo circa 30 giorni la vaccinazione e almeno 6 mesi prima della

  movimentazione verso il Regno Unito e l’Irlanda e 120 giorni dopo la

  vaccinazione per l’introduzione in Svezia.

 

I laboratori riconosciuti in Italia sono:

• Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie - Via Romea 14\A 35020

   Legnano ( PD)

• Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise - Via Campo

  Boario 64100 Teramo

• Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana - Via Appia Nuova 1411

  00178 Roma Capannelle

 

Nel passaporto devono essere attestati, dal veterinario privato, i trattamenti effettuati prima della movimentazione nei confronti delle zecche e dell’echinococco secondo le modalità individuate dalle rispettive norme nazionali dei Paesi di destinazione.

Si ricorda che la titolazione degli anticorpi non va rinnovata per gli animali che, dopo la titolazione, siano stati regolarmente rivaccinati senza interruzione del protocollo di vaccinazione prescritto dal laboratorio di fabbricazione.                                          Si ricorda che l’introduzione dei cani e dei gatti nel Regno Unito, per un periodo di 5 anni dall’entrata in vigore del Regolamento

998\2003 (2 ottobre 2003) è soggetta di fatto a tutte le condizioni del PET TRAVEL SCHEME di cui all’apposita sezione del sito del Ministero della salute "Viaggiare con gli animali"; i certificati finora utilizzati per gli animali devono essere ovviamente sostituiti dal passaporto comunitario.

È vietato introdurre nel Regno Unito, Svezia, Irlanda e Malta cani e gatti di età inferiore ai tre mesi.

Si consiglia comunque, per quanto concerne le disposizioni per la movimentazione degli animali verso Gran Bretagna, Svezia, Irlanda e Malta, di consultare, prima di programmare il viaggio con il proprio animale, i siti governativi delle rispettive nazioni per ulteriori informazioni.

Passaporto canino.

Il passaporto ha una forma tipografica standard ed ogni pagina deve riportare il numero di passaporto così composto: codice ISO dello Stato, codice ISTAT della Regione, numero progressivo di nove cifre individuato secondo le modalità di ciascuna Regione.

Il passaporto, prodotto dalle Regioni, è redatto in lingua italiana ed inglese e comprende le pagine relative:

• alla copertina di colore blu;

• all’identificazione e descrizione dell’animale e alle generalità del

  proprietario;

• alla vaccinazione antirabbica;

• alla titolazione degli anticorpi contro la rabbia (solo per Regno Unito,

  Svezia, Irlanda e Malta);

• agli eventuali trattamenti antiparassitari contro le zecche e l'Echinococco

  (ove richiesti);

• alla visita clinica (ove richiesta);

• alle altre eventuali vaccinazioni;

• alla legalizzazione.

 

Coloro che sono interessati al rilascio del passaporto per i propri cani, gatti o furetti debbono farne richiesta al il Servizio Veterinario della ASL competente per territorio che provvede al rilascio del relativo documento.

Il passaporto, vale anche ai fini del rientro dell’animale dai Paesi terzi.

Microchip.

Tutti i cani, gatti e furetti che devono essere movimentati in ambito Comunitario devono essere identificati tramite applicazione di microchip.

Durante un periodo di transizione di otto anni dall’entrata in vigore del presente Regolamento, gli animali già identificati con tatuaggio leggibile, che comunque va riportato sul passaporto, potranno essere movimentati nei paesi Comunitari anche senza microchip, salvo che il Paese di arrivo (Regno Unito, Svezia, Irlanda e Malta) non pretenda l’identificazione con microchip.

Il microchip è un dispositivo permanente di identificazione che deve essere applicato sotto la pelle dell’animale.                                                                               

A tale proposito si raccomanda che venga usato il tipo di microchip

conforme alla norma ISO (International Standards Organisation) 11784 o all’Allegato A della Norma ISO 11785.

Possono, tuttavia, essere utilizzati anche microchip diversi da quelli indicati, ma in tal caso il proprietario o la persona fisica che assume la responsabilità degli animali da compagnia per conto del proprietario deve, in occasione di qualsiasi controllo, fornire i mezzi necessari per la lettura del trasponditore (fornire il lettore adatto).                                                                                            Il numero di microchip dovrà essere riportato

sul passaporto nella pagina relativa alla identificazione dell’animale, dove verrà specificato anche data di impianto e localizzazione del microchip.

Obblighi di legge e Sanzioni: dotare il proprio cane di microchip, è un obbligo di legge ed un atto di amore verso il proprio amico.

Un cane non tatuato/microchippato è estremamente difficile che possa essere ricondotto al proprietario.

La mancata iscrizione e/o il mancato tatuaggio/microchip, sono soggetti a sanzione da parte dell'A.S.L. competente.

Di seguito sono riportate le ammende comminate per le più comuni trasgressioni.  

 

Sanzioni:

 

• Omessa registrazione/identificazione: €. 76,00

• Identificazione coatta: €. 20,00

• Omessa segnalazione di cambio di residenza, cessione, morte, smarrimento: €. 76,00